LA DISAMINA DEL DRAGO

Della partita di domenica scorsa, diretta dall’ottimo Sig. Petrolito, per quanto riguarda i Draghi, c’è ben poco da riferire; il tabellino racconta solo una lunga serie di mete degli Arieti, ben tredici, e un nulla di fatto per i ragazzi di Fabrizio D’Ottavio e Davide Perugini. Quando si prendono ottantatré punti, senza nemmeno portarne uno a casa, le argomentazioni sono difficili da trovare, ma cerchiamo di dare comunque la giusta interpretazione dei fatti, a mente fredda.

È stata una partita “maschia”, con i giocatori che si sono impegnati e hanno placcato fin quando il livello atletico lo ha consentito. Fintantoché c’è stata benzina i ragazzi hanno giocato e hanno tentato di bloccare le iniziative dell’avversario, dopodiché l’esperienza e la prestanza fisica dei reatini è venuta fuori e i nostri  hanno dovuto cedere alla loro forza e alla stanchezza. Paradossalmente, nonostante i punti subiti, la difesa ha funzionato bene, fino a quando, come si è detto, c’è stata la forza per reagire, perché tutti si sono sacrificati, dando il massimo, tenuto conto anche delle numerose assenze che hanno costretto molti a giocare fuori ruolo.

In tale contesto, un’ottima prestazione l’ha data capitan Garofolo che ha stroncato sul nascere le comprensibili frizioni tra giocatori, dettate dallo sconforto per una sconfitta che già si presagiva pesantissima fin dai primi minuti di gioco. Il capitano ha riportato ben presto tutto nella normalità e la squadra si è coesa ed ha giocato fino alla fine, soffrendo tutti insieme; questo è quello che si è visto in campo.

Gli Arieti sono una grande squadra, una squadra completa, competitiva, con ottime individualità, tra le prime due/tre nel Lazio a contendersi la promozione in serie B. Dal canto loro i Draghi, nati di recente dalla collaborazione tra tre piccole società e pur avendo un patrimonio umano con notevoli potenzialità, riescono a lavorare insieme una sola volta a settimana.

Ora ci sono due settimane di fermo, periodo nel quale ci sarà del tempo per dedicarsi alle criticità. La nota positiva, da non sottovalutare, sta nell’essersi comunque presentati in campo, nonostante i ranghi ridottissimi, per onorare gli avversari, il rugby e loro stessi, e di aver riportato tutti a casa illesi nonostante un match durissimo dal punto di vista fisico.

Draghi: 1 Alessio Ravoni, 2 Alessio Lucchesi, 3 Matteo Palmari, 4 Francesco Garozzo Zannini Quirini, 5 Antonio Gonzi, 6 Lorenzo Desantis, 7 Andrea Pinna, 8 Guglielmo Garofolo (cap.), 9 Roberto D’Ottavio, 10 Stefano D’Ottavio (v. cap.), 11 Emanuele Andrea Alcioni, 12 Simone Scaglione, 13 Mirko Mattioli, 14 Francesco Mandrici, 15 Valerio Vergari.

Sostituti: Fabrizio Di Lullo, Michele Tomassucci.

Allenatori: Fabrizio D’Ottavio, Davide Perugini.

Accompagnatore: Marco Tontini.

il DRAGO